Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Giovanni: “Poi disse a Tommaso: Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!”. Gesù invita Tommaso a toccare e a guardare le ferite della Sua Passione, le piaghe impresse nel Suo corpo a motivo della crocifissione. Sappiamo l’esito di questa esperienza: “Mio Signore e mio Dio!”. Tommaso, infatti, risponde all’invito di Gesù: guarda, tocca e compie uno splendido atto di fede. Siamo invitati anche noi a guardare e a toccare le ferite del Signore: nella nostra preghiera personale, rimanendo a lungo davanti all’Eucaristia e al Crocifisso. E anche ritrovandole nella carne dolorante di tanti nostri prossimi, segno vivente della carne piagata del Signore. Anche noi, ogni volta, esclamiamo: “Mio Signore e mio Dio!”.