Ascoltiamo la parola del Signore dagli Atti degli Apostoli: “Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda”. La descrizione di ciò che vive Saulo fotografa il momento appena successivo al Suo incontro con il Signore Risorto sulla via di Damasco, dove egli stava andando per perseguitare i cristiani che lì abitavano. Saulo non vede più e rimane nella condizione di cecità per tre giorni. Deve chiudere definitivamente gli occhi al mondo per poterli riaprire, del tutto rinnovati, sul mondo di Dio. Cade da cavallo col nome di Saulo, si rialza da terra con il nome nuovo di Paolo e con il dono di una vita rinnovata nella fede. Anche il nostro incontro quotidiano con Gesù risorto ci doni la grazia di un continuo rinnovamento e passaggio: dal mondo a Dio.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Giovanni: “In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: Come può costui darci la sua carne da mangiare? Gesù disse loro: In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita”. Il testo evangelico è davvero molto significativo. Gesù sta parlando di un dono inestimabile che intende fare agli uomini: il Suo corpo e il Suo sangue dato in nutrimento quale vero cibo e vera bevanda per la vita e pegno di eternità. Eppure, a fronte di questo, i Giudei discutono aspramente tra di loro. I loro occhi sono annebbiati e il loro cuore è incapace di entrare in sintonia con il Cuore del Signore. Egli parla di amore e loro non lo capiscono, e neppure lo accolgono. Anche noi, a volte, siamo come loro. Signore, aiutaci a riconoscere e ad accogliere i doni mirabili del tuo infinito amore.