Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Giovanni: “In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi”. Rimanere nella parola di Gesù significa rimanere in Lui, che è la Parola. In virtù di questo rimanere ci è data la grazia di conoscere la verità e sperimentare l’autentica libertà. In questo consiste la notizia bellissima che e’ il Vangelo. Il Signore è venuto a liberare la nostra libertà malata, perché afflitta dalla schiavitù tragica del peccato, e a donarci la possibilità della vita nuova, di una vita nella santità. Ecco perché è così importante rimanere ogni giorno in Gesù. Rimanere in Lui significa essere salvati e liberati; significa poter avere in noi la vita stessa di Dio; significa trovare la Verità che è Amore e, dunque, il senso pieno della vita. Rimanere è Vivere!
Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Daniele: “Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto”. I tre giovani rispondono in modo esemplare al re che voleva obbligarli a rinnegare la fede. L’esemplarità consiste nella loro fedeltà a Dio, certamente. Ma vi è anche un altro aspetto di esemplarità. I tre giovani, infatti, sono fedeli perché si fidano del Signore. Non solo perché sperano da Lui la liberazione dalla fornace ardente, in cui il re vuole gettarli, ma anche perché proclamano che qualunque cosa accadrà sarà per la volontà di Dio, volontà sempre di amore e tesa al bene vero dei Suoi figli.