Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Matteo: “E Gesù disse loro: Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?”. Ciò che Gesù dice ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo, a conclusione di una parabola, fa anche da commento al brano della Genesi, dove il giovane Giuseppe viene venduto dai fratelli ad alcuni mercanti, in viaggio verso l’Egitto. Come Giuseppe, scartato, sarà proprio in Egitto motivo di salvezza per i fratelli durante la carestia, così Gesù, scartato dai Suoi fratelli, sarà Salvatore di loro e di tutti noi. Questa è la meraviglia di Dio e del Suo disegno di amore sulla nostra vita. Gesù crocifisso non è condanna per noi, Suoi uccisori, ma per noi è salvezza. Anche dal nostro male più grande Dio ricava per noi il bene più grande.
Ascoltiamo la parola di Dio dal libro della Genesi: “Così Giuseppe fu condotto in Egitto”. In questo modo si conclude una pagina molto triste dell’antico racconto, che ha per protagonisti Giuseppe e i suoi fratelli. Giuseppe è il più piccolo della famiglia. Giacobbe, il padre, lo ama molto, più di ogni altro. I fratelli, per invidia, lo vendono a dei mercanti di passaggio. Questi lo portano in Egitto che, per Israele, è la terra dell’esilio e simbolo del male. Eppure nel triste esito della vicenda si intravvede una luce di speranza. Più avanti nel racconto, infatti, si capirà che Dio si è servito di un male per realizzare un bene più grande. Nel momento del bisogno, la presenza di Giuseppe in Egitto sarà provvidenziale per la salvezza di tutta la sua famiglia. Dio, nel Suo infinito amore per noi, sa trarre anche dal nostro male un bene per la nostra vita. Alla fine, davvero tutto è grazia per chi ha fede.