Ascoltiamo la parola di Dio dal primo libro di Samuele: “Tu sei più giusto di me, perché mi hai reso il bene, mentre io ti ho reso il male. Oggi mi hai dimostrato che agisci bene con me e che il Signore mi aveva abbandonato nelle tue mani e tu non mi hai ucciso. Quando mai uno trova il suo nemico e lo lascia andare sulla buona strada? Il Signore ti ricompensi per quanto hai fatto a me oggi”. Con queste parole il re Saul si rivolge a Davide che, potendo ucciderlo, gli ha risparmiato la vita. Davide, qui, diviene esempio di amore verso il nemico. E, pertanto, quasi anticipazione della parola evangelica. Guardiamo a Davide come a colui che, nel mistero, prefigura il Messia Salvatore. E guardiamo a Davide anche per considerare a quale altezza siamo chiamati a vivere la realtà dell’amore fraterno e del perdono reciproco. La presenza dello Spirito del Risorto in noi è garanzia della possibilità di vivere così le nostre relazioni quotidiane.