Ascoltiamo la parola del Signore dagli Atti degli Apostoli: “La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma”. Paolo ascolta queste parole di incoraggiamento mentre si trova in prigione a Gerusalemme. In quelle parole gli viene donato il significato di quanto egli sta vivendo. L’esperienza della prigionia a Gerusalemme è stata occasione di annuncio del Vangelo. La partenza per Roma donerà all’apostolo l’opportunità di camminare verso nuovi orizzonti nella testimonianza del Signore. San Paolo, così, si accorge che tutto è grazia e che tutto è guidato dalla Provvidenza di Dio. L’ascolto quotidiano della parola del Signore aiuti anche noi a scoprire la Sua opera nella nostra vita.
Ascoltiamo la parola di Dio dal Vangelo di san Giovanni: “Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come ami me”. In queste parole della preghiera sacerdotale di Gesù ritroviamo la Sua richiesta riguardo all’unità della Chiesa e alla comunione di carità tra noi. L’unità e la comunione discendono dal nostro rimanere nell’amore di Dio, dal coltivarlo, lasciandoci trasformare il cuore. E quell’unità, quella comunione diventano nel mondo il segno distintivo della presenza di Gesù, la via decisiva per la testimonianza del Vangelo in ogni tempo della storia. Nell’unità vissuta, pertanto, ci è dato di verificare, anzitutto, la verità dell’amore di Dio in noi; e poi di ci è dato di proclamare al mondo la bellezza contagiosa della nostra all’appartenenza a Lui.