In questo giorno, veramente luminoso e felice, ascoltiamo la riflessione di un Vescovo del secolo scorso: “Vorrei che ognuno di noi avesse quattro chiavi. Una chiave per la porta che dà sul retro: il Signore viene, dove e come noi non lo sappiamo. Viene in coloro che non hanno il coraggio di accostarsi alla grande porta maestra. Una chiave per la porta che dà verso l’interno: il Signore ci è più intimo del più profondo dell’anima nostra. Da lì entra nella casa della nostra vita. Una chiave per la porta di comunicazione che è stata murata, ricoperta d’intonaco, quella che dà su ciò che ci sta accanto: in coloro che ci sono più prossimi, che sono anche coloro che ci sono più estranei, il Signore bussa alla nostra porta. Una chiave per la porta principale, il portale: su quella porta Gesù, con Maria e Giuseppe furono respinti. Non esitiamo a lasciarlo entrare nella nostra casa, nella nostra vita, nel nostro mondo! Sapremo essere, oggi, la sua Betlemme?”.
E ora preghiamo con le parole ispirate di san Luigi Orione: “O Gesù dolce, Gesù amore! Noi ti vogliamo amare e servire in carità grande e santa letizia… Far del bene sempre e del bene a tutti, o Gesù, benedicendo sempre e non maledicendo mai. Inebriati dalle celesti delizie del tuo santo Natale, null’altro ti domandiamo, o Gesù, che di amarti! Di amarti! E che la pace si diffonda consolatrice su tutta quanta la terra”.