Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del Levitico: “Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è un giubileo: esso sarà per voi santo; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi”. Il giubileo era la festività che ricorreva ogni cinquantesimo anno tra gli ebrei ed era annunciata con il suono del corno di capro. In quell’anno la terra riposava: non si seminava e non si raccoglieva. Si viveva di quello che i campi davano spontaneamente. In tal modo Dio educava il Suo popolo a non adagiarsi nell’abbondanza dei propri beni, ma a fidarsi di Lui che, comunque, avrebbe provveduto. Anche noi abbiamo bisogno di esercitare la fede nell’amore provvidente di Dio. Anche noi, che viviamo la tentazione di adagiarci soddisfatti sull’opera delle nostre mani, necessitiamo di rinvigorire la fiducia nell’opera del Signore, la fede nella Sua presenza di Padre che ha cura di tutti i Suoi figli.