Ascoltiamo la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli: “Fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per aver creduto in Dio”. Siamo alla conclusione del beano. Di chi si parla? Del carceriere che doveva fare la guardia a Paolo e Sila, messi in prigione dai magistrati della città di Filippi. Per un intervento divino gli apostoli vengono liberati e il carceriere, in preda alla disperazione, vuole togliersi la vita. Paolo interviene e lo salva. L’uomo approda alla fede e riceve il Battesimo. Per lui, l’accoglienza di Dio nella vita, sua e della sua famiglia, è motivo di gioia. Dio si accompagna sempre alla gioia, a una gioia profonda del cuore che fa da sfondo a ogni esperienza della vita. Nulla può estirpare dal cuore la gioia che viene da Dio! Non dimentichiamo, dunque: dove c’è Dio c’è gioia vera! Viviamola con gratitudine e portiamola nel mondo. Anche così si annuncia il Vangelo.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Giovanni: “E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato”. Gesù parla dello Spirito Santo, che viene a noi come dono che ci convince in merito al peccato, alla giustizia e al giudizio. Quanto al peccato, lo Spirito ci apre gli occhi per vederne la presenza e la gravità nella nostra vita. Quanto alla giustizia, lo Spirito ci aiuta a rinsaldare la fede nel Risorto e a riconoscerlo vivente accanto a noi. Quanto al giudizio, lo Spirito ci aiuta a scegliere sempre secondo la volontà di Dio, operando un giudizio sul bene e sul male. Invochiamo lo Spirito Santo, perché sia presente in noi come sorgente di luce, a sostegno del nostro cammino di santità.