Ascoltiamo la parola di Dio dal libro della Genesi: “Il terzo giorno Giuseppe disse loro: Fate questo e avrete salva la vita; io temo Dio! Se voi siete sinceri, uno di voi fratelli resti prigioniero nel vostro carcere e voi andate a portare il grano per la fame delle vostre case. Poi mi condurrete qui il vostro fratello più giovane. Così le vostre parole si dimostreranno vere e non morirete”. Il testo biblico si riferisce a un tempo di carestia, nel quale i figli di Giacobbe si recano in Egitto per sopravvivere alla fame. In quel paese ritrovano Giuseppe, loro fratello, di cui avevano voluto sbarazzarsi molti anni prima. Giuseppe sarà il loro salvatore. È interessante notare un particolare. Giuseppe, nella tradizione cristiana, è considerato figura e anticipazione di Gesù, il vero Salvatore. In questa logica possiamo leggere l’indicazione del “terzo giorno”. Proprio nel terzo giorno, richiamo alla risurrezione di Cristo, Giuseppe libera i fratelli dal carcere, quello stesso Giuseppe che loro avevano voluto uccidere. Contempliamo, pertanto, nella storia di Giuseppe e dei suoi fratelli, una bella figura della nostra salvezza in Gesù Signore.