Ascoltiamo la parola di Dio dal primo libro dei Re: “Mentre continuavano a camminare conversando, ecco un carro di fuoco e cavalli di fuoco si interposero fra loro due. Elia salì nel turbine verso il cielo. Eliseo guardava e gridava: Padre mio, padre mio, carro d’Israele e suoi destrieri”. Il racconto della scomparsa di Elia è in parte misterioso. Precede la missione che viene affidata a Eliseo, il profeta che è chiamato a proseguire l’opera di Elia. La scena, comunque, esprime certamente la profonda comunione del profeta Elia con Dio e, di conseguenza, è come il sigillo sull’intera vita del grande profeta. Colui che poteva affermare “Dio d’Israele, alla cui presenza io sto”, è lo stesso che muore salendo nel turbine verso il cielo. Ogni autentico profeta sperimenta una singolare comunione con il mistero di Dio. Quel mistero è tutta la sua vita: la sua occupazione, la sua preoccupazione, la sua passione, il suo tormento, il suo amore.