Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Michea: “Quale dio è come te, che toglie l’iniquità e perdona il peccato al resto della sua eredità? Egli non serba per sempre la sua ira, ma si compiace di manifestare il suo amore. Egli tornerà ad avere pietà di noi, calpesterà le nostre colpe. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati”. In queste parole del profeta avvertiamo lo stupore di un intero popolo per la bellezza dell’amore di Dio, la meraviglia per il dono di una misericordia che sorprende. Dio, insomma, suscita una grande gioia e un profondo stupore a motivo della bellezza del Suo mistero. È importante che anche noi, a volte, ci soffermiamo a contemplare il volto splendido del Signore e a rallegrarci alla luce del suo splendore benefico. Siamo contenti di Dio! Viviamo contenti di Dio! Sia questa la nostra prima testimonianza di fede davanti al mondo.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Luca: “In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: Costui accoglie i peccatori e mangia con loro”. Viene spontaneo dire e, anche, gridare: “Meno male che accoglie i peccatori e mangia con loro!”. Perché se Gesù mangiava con i peccatori e i pubblicani, vuol dire che oggi Egli mangia anche con noi, con me. Se il Signore si fece prossimo, amò e salvò i peccatori, oggi Egli si fa prossimo a noi, ci ama e ci salva. Meno male, dunque, che Gesù ha mangiato con loro! Nel Vangelo di oggi, pertanto, siamo fotografati tutti noi. La parabola del figliol prodigo, che segue immediatamente la citata introduzione, è proprio il racconto della nostra vita. Vita di stolti peccatori che Dio ama senza misura, disposto a qualunque cosa pur di riportarli a casa, la casa della salvezza e della vera gioia.