Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Amos: “Ecco, vi farò affondare nella terra, come affonda un carro quando è tutto carico di covoni. Allora nemmeno l’uomo agile potrà fuggire né l’uomo forte usare la sua forza, il prode non salverà la sua vita né l’arciere resisterà, non si salverà il corridore né il cavaliere salverà la sua vita. Il più coraggioso fra i prodi fuggirà nudo in quel giorno! Oracolo del Signore”. La profezia di Amos ha toni violenti e minacciosi. Il motivo è la deplorevole situazione morale e sociale in cui vive Israele. Le parole profetiche devono ridestare il popolo, incutere timore al fine di ritrovare la via del ritorno a Dio. La prospettiva del “giorno del Signore” quale giorno di giudizio e di condanna mette Israele davanti alla propria responsabilità e alla serietà dell’alleanza con Dio che è stata tradita e dimenticata. La minaccia e la violenza della parola profetica sono orientate alla conversione e alla salvezza del popolo ora smarrito.