Ascoltiamo la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli: “E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest’uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest’uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi”. Pietro si riferisce alla guarigione dello storpio, avvenuta poco prima nei pressi del Tempio. Tale guarigione, l’apostolo la attribuisce al nome di Gesù e alla fede con cui quel nome è stato invocato dagli apostoli. La fede grande di Pietro e Giovanni ha ottenuto nuova vita per il povero malato. Anche noi non abbiamo altro da dare al mondo se non il nome di Gesù. E questo non è solo tutto quello che possiamo fare, ma è proprio tutto, perché di più non si può dare. E se quel nome, invocato con fede, ottiene la guarigione fisica, quello stesso nome di Gesù ottiene anche e soprattutto la guarigione del cuore. Siamo, dunque, chiamati a invocare con tanta fede il nome del Signore, perché tutti abbiano la vita, quella vera, quella della grazia, quella che salva e dura per l’eternità.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Luca: “Gesù stette in mezzo a loro e disse: Pace a voi!”. L’apparizione del Signore agli apostoli porta con sé il dono della Pace. Quella di Dio non è la semplice pace umana. È, piuttosto, la pace che viene dall’alto, dal Cielo, e che ristabilisce l’alleanza di amore tra Dio e l’uomo, tra l’uomo e l’uomo, tra l’uomo e la creazione. Quella di Dio è la pace del Paradiso, che fin d’ora possono pregustare coloro che vivono nella Sua grazia e nel Suo amore. Oggi la nostra preghiera sia questa: “Dona a noi, Signore, la Tua Pace!”. E che questa pace, che è dono del Risorto, possa espandersi nel mondo intero anche per il nostro tramite, uomini e donne della Pace, perché abbiamo accolto nella nostra vita Gesù, il Vivente, il Salvatore, Colui che è la Pace vera.