Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Baruc: “Dal giorno in cui il Signore fece uscire i nostri padri dall’Egitto fino ad oggi noi ci siamo ribellati al Signore, nostro Dio, e ci siamo ostinati a non ascoltare la sua voce”. Il profeta riconosce la ribellione del suo popolo e l’ostinazione a non ascoltare la voce di Dio. Ribellione e ostinazione sono una costante nella storia di Israele. In verità, però, ribellione e ostinazione sono una costante anche nella nostra vita. La questione seria, infatti, è sempre quella della fede: la fede in Dio, nella bontà della sua parola e della sua volontà, nella sua autentica paternità, nella sua potenza misericordiosa che conduce tutto secondo un progetto di misericordia e di salvezza. Come Israele ha vissuto a più riprese la tentazione dall’autonomia da Dio, così anche noi viviamo ogni giorno la tentazione dell’autonomia, quasi che senza Dio potessimo vivere meglio, quasi che potessimo, senza di Lui, realizzare la nostra vita. Alla grande e demoniaca tentazione della ribellione e dell’ostinazione siamo chiamati a rispondere chiedendo, con insistenza, il dono di una fede più grande.