Ascoltiamo la parola di Dio dal libro di Giobbe: “Giobbe rispose ai suoi amici e prese a dire: In verità io so che è così: e come può un uomo aver ragione dinanzi a Dio? Se uno volesse disputare con lui, non sarebbe in grado di rispondere una volta su mille. Egli è saggio di mente, potente di forza: chi si è opposto a lui ed è rimasto salvo?”. Giobbe, pur non capendo l’agire di Dio, lo accoglie nella sua vita. Sa, infatti, che Dio è infinitamente più grande dell’uomo, il Suo pensiero infinitamente più sapiente, alle Sue decisioni non si possono opporre valide ragioni. Giobbe, pur nella fatica della sofferenza e nell’oscurità del cammino, rimane l’uomo della fede, che si fida di Dio e che, nel Suo ragionare con Lui, si arrende a progetti più grandi e più saggi. In Giobbe possiamo anche vedere l’esempio di una preghiera che non teme di porre domande a Dio. Ma nel porre le domande rinnova la propria fiducia, la propria fedeltà, la propria obbedienza. Quella di Giobbe è una preghiera che sgorga da un cuore che sta dalla parte di Dio.