Ascoltiamo la parola di Dio dagli Atti degli Apostoli: “In quei giorni, si levò il sommo sacerdote con tutti quelli della sua parte, cioè la setta dei sadducèi, pieni di gelosia, e, presi gli apostoli, li gettarono nella prigione pubblica. Ma, durante la notte, un angelo del Signore aprì le porte del carcere, li condusse fuori e disse: «Andate e proclamate al popolo, nel tempio, tutte queste parole di vita»”. Il sommo sacerdote e i sadducei, nella loro volontà di impedire agli apostoli di annunciare il Vangelo, sono anche il segno di tutto ciò che, nella storia, tenta di imprigionare la Chiesa nella sua missione di dare testimonianza al Risorto. In realtà, vi sono anche forze interiori che tendono a imbrigliare la nostra vocazione di messaggeri: paura, rispetto umano, timidezza, pigrizia… Abbiamo bisogno dell’intervento del Signore perché ci liberi da ogni prigione, proprio come leggiamo nella pagina degli Atti. Per andare a proclamare a tutti la Parola della Vita.