Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Daniele: “Signore Dio…, abbiamo peccato e abbiamo operato da malvagi e da empi, siamo stati ribelli, ci siamo allontanati dai tuoi comandamenti e dalle tue leggi!”. La preghiera di pentimento che l’antico popolo di Israele rivolge a Dio è molto bella, struggente. Ed è importante che diventi anche nostra. Nel tempo quaresimale, infatti, siamo chiamati a riconoscere con più grande umiltà la presenza del peccato nella nostra vita. Quanto male abbiamo compiuto! Chiedere di cuore perdono al Signore è via di autentica conversione. Abbiamo il sacramento della confessione per farlo. Abbiamo anche l’esame di coscienza per prepararci in modo adeguato. Confessare a Dio le nostre colpe ci riempirà il cuore di straordinaria pace e di rinnovato slancio nell’amore.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Luca: “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati”. Le parole di Gesù non fanno altro che entrare con più precisione in quanto spesso, forse ogni giorno, diciamo nella preghiera del Padre nostro: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. Dove sta la radice della nostra possibilità di vivere a una tale profondità la misericordia e il perdono? Nel Cuore di Dio. Solo se attingiamo a quel Cuore ci sarà possibile vivere ogni relazione nel segno della misericordia e del perdono. Misericordia e perdono, vissuti nel concreto delle nostre giornate, praticati con ardore sempre e verso tutti, saranno la riprova della verità della nostra fede, dell’autenticità della nostra relazione con il Signore.