Giovedì 13 febbraio, monsignore:
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di San Marco: “Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini. Ma lei gli replicò: Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli. Allora le disse: Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia”. La donna che si rivolge a Gesù è di lingua greca e di origine siro-fenicia. Non appartiene, pertanto, al popolo di Israele. Per questo, senza nessuna intenzione offensiva, Gesù le si rivolge attribuendole il titolo di “cagnolino”. “Cani” erano infatti chiamati tutti coloro che non appartenevano al popolo eletto. Questa donna, tuttavia, dimostra una grande fede, rivolgendo a Gesù la sua supplica. E ottiene la guarigione della figlia.
Quale fede abbiamo noi? Con quale fiducia preghiamo? Siamo davvero disposti ad affidare in tutto la nostra vita al Signore?