Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di San Marco: “In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi. Altri invece dicevano: È Elìa. Altri ancora dicevano: È un profeta, come uno dei profeti. Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!”. Segue il racconto drammatico del martirio di Giovanni Battista, mandato a morte da Erode. Nonostante che il Battista sia morto, la sua presenza e la sua parola continuano a tormentare Erode. Il male che egli ha compiuto l’ha reso schiavo e gli provoca turbamento. Il peccato fa male e lascia traccia di se’ nel nostro cuore. In questo senso il peccato è sempre un’esperienza drammatica nella vita umana. Ecco perché nel Padre nostro non ci stanchiamo di chiedere a Dio: “Liberaci dal male”.
La parola del giorno “Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!”
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