Ascoltiamo la parola di Dio dal primo libro dei Re: “In quei giorni, Elia, il Tisbita, uno di quelli che si erano stabiliti in Galaad, disse ad Acab: «Per la vita del Signore, Dio d’Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo comanderò io»”. Ha inizio così il ciclo biblico del profeta Elia. Si tratta di una presentazione seguita da una parola profetica. Elia è colui che sta alla presenza di Dio. La sua vita è tutta in questo “stare fedele”, quasi come una roccia stabile, al cospetto di Dio. È una bella immagine che esprime la preghiera incessante del profeta, la realtà della sua vita interamente dedita al Signore. Proprio per questo egli può parlare e la sua parola può avere forza profetica, ovvero la forza di una parola che è detta in nome di Dio. Siamo chiamati a guardare Elia come esempio. Anche noi, infatti, possiamo e dobbiamo esercitare un compito di profezia nel mondo, annunciano il Vangelo della salvezza in nome del Signore. Ma questo annuncio sarà autentico solo se la nostra vita sarà uno stare fedele davanti a Dio, un’esperienza quotidiana di comunione intima con Lui.