Parola della Domenica: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi”

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Parola della Domenica: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi”

Parola della Domenica: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi”

XIV Domenica T.O. anno A

La grazia e la gioia del Signore sono il fondamento della nostra speranza e della nostra fiducia. Oggi, Domenica e giorno del riposo in Dio, ritroviamo la Sua grazia e la Sua gioia e, di conseguenza, la nostra speranza e la nostra fiducia.

Ascoltiamo la parola di Gesù dal vangelo di san Matteo: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero”.

Per meglio capire la parola evangelica e gustarla in profondità, è importante che ricordiamo il significato del giogo. Si tratta di uno strumento utilizzato per l’attacco dei bovini usati come bestie da tiro, costituito nel tipo più comune da una trave di legno arcuata alle due estremità che poggiano sulla base del collo della coppia di bestie, mentre al centro è applicato un robusto anello di ferro destinato al timone del carro o dell’aratro.

Se applichiamo questa immagine alla parola di Gesù, avvertiamo subito la bellezza di quanto Egli afferma e la consolazione che ne deriva. Anzitutto, non siamo più soli nel cammino della vita: Gesù è con noi e mai ci abbandona. Dio ci è vicino!

Insieme a Lui, fedele compagno di viaggio, affrontiamo le gioie e le fatiche del pellegrinaggio. Inoltre, è Gesù che porta il peso del giogo. Ecco perché il Suo giogo è dolce e il suo carico leggero. Non solo non ci è chiesto di condividere il peso del carico, ma addirittura ci viene tolto, perché è Lui a portarlo anche per noi.

Egli è il nostro Salvatore, il nostro Redentore. La croce, dunque, è il Suo giogo dolce e il Suo peso leggero, che libera noi dal peccato, dal male e dalla morte.

Prolunghiamo la meditazione con l’aiuto di san Giovanni Crisostomo:
“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e aggravati, e vi darò sollievo”.
Non chiama questo o quello in particolare,
ma si rivolge a tutti quanti sono tormentati
dalle preoccupazioni, dalla tristezza, o si trovano in peccato.
“Venite”, non perché io voglia chiedervi conto delle vostre colpe, ma per perdonarle.
“Venite”, non perché io abbia bisogno delle vostre lodi,
ma perché ho una ardente sete della vostra salvezza.
“Io” – infatti, egli dice – “vi darò sollievo”.
Non dice semplicemente: io vi salverò, ma ciò che è molto di più:
vi porrò in assoluta sicurezza, perché questo è il senso delle parole “vi darò sollievo”.
Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me
che sono mite e umile di cuore,
e così troverete conforto alle anime vostre;
poiché il mio giogo è soave, e il mio peso è leggero“.
Non vi spaventate dunque, quando sentite parlare di “giogo”, perché esso è “soave”;
non abbiate timore quando udite parlare di “peso”, perché esso è leggero.
Ma perché, allora, – voi direte, – ha parlato precedentemente
della porta stretta e della via angusta?
Pare così quando noi siamo pigri e spiritualmente abbattuti.
Ma se tu metti in pratica e adempi le parole di Cristo, il peso sarà leggero.
È in questo senso che così lo definisce”.