Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Giona: “I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere”. Alla predicazione di Giona, inviato da Dio a Ninive per chiamarla a conversione, gli abitanti e il re della grande città iniziano a cambiare vita. La parola di Dio viene accolta con serietà. Chiediamoci se accogliamo con altrettanta serietà la parola con cui il Signore, in questa Tempo di Quaresima, ci chiama a conversione. Quali decisioni ho già preso in questa direzione? Quale cambiamento della vita desidero realizzare? Quali risoluzioni concrete ho pensato nel desiderio di seguire il Signore più da vicino? Ricordiamo la bella invocazione del salmo: “Tu gradisci, Signore, il cuore penitente”.
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Luca: “In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno se non il segno di Giona”. E’ questa la risposta di Gesù alla richiesta di segni straordinari da parte della folla. Poi aggiunge: “Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona”. In verità non sono i segni straordinari di cui c’è bisogno. È il cuore che deve cambiare. Solo un cuore nuovo diviene capace di riconoscere lo straordinario nell’ordinario. E questo riconoscere è la fede. Le parole di Gesù ci interpellano. Sappiamo accorgerci, nella quotidianità, delle meraviglie di Dio? Sappiamo vedere l’opera provvidente di Dio per noi nella concretezza della nostra vita? Sappiamo contemplare il dono di Dio che riempie di sé tutto ciò che siamo e abbiamo? Signore, cambia il nostro cuore, apri i nostri occhi, aumenta la nostra fede.