Una bella meditazione di Madeleine Delbrel, ci aiuta ad ascoltare il vangelo delle beatitudini: “Non portiamo la parola di Dio in capo al mondo in una valigetta; la portiamo in noi. Non la mettiamo in un angolo di noi stessi, nella nostra memoria, come in uno scaffale di un armadio in cui l’avessimo sistemata. La lasciamo andare fin nel profondo di noi stessi, fino a quel cardine dove gira tutto il nostro essere. Non possiamo essere missionari senza avere fatto in noi stessi questa accoglienza franca, ampia, cordiale alla parola di Dio. La tendenza viva di questa parola è farsi carne in noi. E quando siamo abitati da essa in questo modo, diventiamo adatti a essere missionari. Ma non inganniamoci. Dobbiamo sapere che è molto oneroso ricevere in sé il messaggio intatto. Per questo tanti di noi lo ritoccano, lo mutilano, lo attenuano. Si prova bisogno di adattarlo alla moda del giorno, come se Dio non fosse di moda tutti i giorni, come se si ritoccasse Dio. Una volta che abbiamo conosciuto la parola di Dio, non abbiamo il diritto di non accoglierla; una volta che l’abbiamo accolta, non abbiamo il diritto di non lasciare che si incarni in noi, non abbiamo il diritto di conservarla per noi”.