Ascoltiamo la parola di Dio dalla lettera agli Ebrei: “Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone”. Dopo avere ancora una volta sottolineato il dono della salvezza ricevuto in Gesù, il testo diventa esortativo: colui che ha avuto la grazia di entrare in relazione con il Signore, infatti, è rimasto trasformato ed è divenuto testimone di una vita nuova, la vita secondo il Vangelo. Al cuore di questa vita nuova è la carità. L’autore della lettera agli Ebrei ne sottolinea soprattutto una dimensione, quella del reciproco stimolo al bene. Chi vive nella carità, infatti, avverte l’esigenza di indirizzare al bene tutti, di farsi dono con tutti, di rendere tutti partecipi di quell’amore che solo il Cuore di Gesù può partecipare. Chi vive di Cristo vive della Sua carità e stimola tutti alla carità. Laddove c’è il discepolo di Gesù c’è anche l’amore che sa offrirsi fino al dono della vita, sempre e per chiunque.