Ascoltiamo la parola di Dio dalla lettera agli Ebrei: “Fratelli, dovremmo avere il timore che, mentre rimane ancora in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso”. Il timore a cui richiama il testo biblico è un timore del tutto salutare. Non entrare, infatti, nel riposo di Dio significa non poter fare l’esperienza della Sua grazia, in questa vita, e della gioia eterna nell’altra. Il riposo di Dio, infatti, coincide con l’abitare nella casa di Dio, nel Suo cuore e nel Suo amore. In questo senso il riposo di Dio è anche il nostro vero riposo. Altri riposi non hanno la capacità di rispondere alle attese di pace e di gioia autentica presenti nella profondità del nostro cuore. Come dice il salmo: “Solo in Dio riposa la mia anima”. Chiediamo, pertanto, la grazia del riposo in Dio. E, per parte nostra, cerchiamolo ogni giorno: coltivando l’amicizia con il Signore e rimanendo nel Suo amore.