Giovedì della XXIX Settimana del Tempo Ordinario con il Rinnovamento nello Spirito
Abbiamo ripetuto cantando, e cantando con gioia: “Dell’amore del Signore è piena la terra”. Non sono soltanto parole, è la verità, è la realtà, invisibile a chi non crede ma ben visibile a chi crede, perché dell’amore del Signore, davvero, è piena la terra. E l’amore del Signore si chiama Spirito Santo. Come già agli inizi della creazione lo Spirito aleggiava sulle acque e riempiva della sua presenza la terra ancora informe e nascente, così oggi lo Spirito Santo è presente e riempie di sé la faccia della terra rinnovandola, a partire da noi, dalla nostra vita e dal nostro cuore. Come lo Spirito Santo rinnova la faccia della nostra terra? Come ogni giorno lo Spirito Santo rinnova la nostra vita e il nostro cuore? La parola di Dio che abbiamo ascoltato ci aiuta a ricordare alcuni modi e alcune vie di questo rinnovamento nello Spirito che ogni giorno è realtà anche per ciascuno di noi.
Afferma san Paolo, scrivendo agli Efesini, che lui si inginocchia davanti al Padre: come è bella questa espressione che usa Paolo, il segno della sua consapevolezza, gioiosa e grata, che Dio è padre, che Dio è papà, che Dio ha in mano la vita, che Dio ha in mano la storia, che Dio ha in mano tutto. Inginocchiarsi, per lui, significa riconoscere la verità, della paternità di Dio onnipotente che ha in mano – una mano provvidente e amante – tutto, anche la vita di ciascuno di noi.
Lo Spirito Santo rinnova la nostra vita e il nostro cuore, gridando dentro di noi: “Abbà Padre”. Dicendo con voce soave ma anche chiara: «Ricordati che Dio è Padre. Inginocchiati davanti al Signore perché Egli è il tutto della tua vita; non temere mai nulla perché Egli ha cura di te e ti porta sul palmo della mano». Questo fa lo Spirito Santo in noi, rinnovandoci in profondità; la sua voce ci induce a stare in ginocchio e a riconoscere in Dio il Padre onnipotente, buono e misericordioso a cui affidarci senza alcun timore.
Paolo aggiunge qualcosa, perché scrivendo agli Efesini dice che la nostra chiamata è quella di giungere alla profondità della conoscenza dell’amore di Cristo, ovvero all’esperienza autentica di come sia bello l’amore di Gesù, di come questo sia un amore che salva, di come questo amore dia senso a tutta la nostra vita, di come questo amore sia il fondamento e la roccia di ogni nostra giornata.
E chi è conduce a questa esperienza della conoscenza dell’amore di Cristo se non lo Spirito Santo? Lo Spirito Santo rinnova la nostra vita e il nostro cuore facendoci sperimentare, gustare, godere l’amore del Signore Gesù per noi e quanto questo amore sia decisivo per la vita di ciascuno di noi. È lo Spirito Santo che ci conduce, un po’ alla volta, a fare di Gesù Cristo il tutto, il senso, la gioia, la bellezza della vita. E così la rinnova.
Paolo, però, continua e, sempre scrivendo agli Efesini, afferma che più di quanto possiamo sperare o domandare il Signore ha il potere di fare per noi e con noi. Questa è la potenza dello Spirito ch,e può fare molto di più di quanto possiamo sperare, domandare, supplicare: perché lo Spirito del Signore può fare ogni cosa. Nulla è impossibile allo Spirito dell’amore!
Ma chi è che ci porta a credere fino in fondo che lo Spirito dell’amore, cioè Dio, è onnipotenza d’amore e può molto di più di quello che possiamo immaginare, chiedere, sperare, domandare? È sempre lui, lo Spirito Santo, che ci dona una fede vera nella potenza di Dio, che ci dona una fede autentica nel fatto che Dio ascolta e vuole molto di più per noi di quello che noi stessi vogliamo per noi. Lo Spirito viene e ci guarisce da quella mancanza di fiducia che caratterizza il nostro rapporto con Dio. Perché quando preghiamo, spesso, non crediamo davvero che il Signore ci ascolti, non crediamo davvero che Egli voglia esaudirci, non crediamo che Egli sia davvero così buono e così onnipotente da darci non soltanto quello che chiediamo ma molto di più e nella piena corrispondenza al bene autentico della nostra vita. Lo Spirito Santo viene a noi per donarci questa fede, questa fiducia, questa certezza che davvero Dio è onnipotenza d’amore e per noi vuole molto di più di quanto gli chiediamo. Tutto vuole per noi, tutto ciò che corrisponde al bene autentico per la vita di ciascuno.
Paolo conclude questa pagina della sua lettera dicendo che siamo chiamati a essere sempre nella lode della gloria di Dio. Siamo chiamati a riconoscere la gloria di Dio, siamo chiamati a rallegrarci della gloria di Dio, siamo chiamati a stupirci della gloria di Dio. Lo Spirito Santo è in noi per fare della nostra vita e del nostro cuore un canto alla gloria di Dio. Noi spesso pensiamo che il primo compito che ci sia affidato consista in altre cose. Forse nel compiere opere, forse nell’esercizio della virtù, forse… L’elenco potrebbe essere lungo. No! Il primo compito, che è dono, che lo Spirito ci conduce a realizzare è di riconoscere la gloria di Dio e di essere noi un canto continuo alla gloria di Dio. E questo perché? Quando si sta davanti all’amato – e Dio è l’amato con la A maiuscola, l’amore con la A maiuscola – la prima cosa è riconoscerne la gloria, la bellezza, lo splendore. Questo è ciò che è necessario come prima cosa nella nostra vita; e da questo rendere gloria a Dio discende, allora, la capacità di rendere migliore e buona la realtà in cui viviamo. Ma a partire dal riconoscere la gloria di Dio, dal lodare gloria di Dio, dal contemplare la gloria di Dio e vivere in perenne gratitudine la lode per la gloria di Dio.
Quando la Madonna si rivolge al Signore con il cantico del Magnificat, prima rende gloria a Dio e, rendendo gloria di Dio, riesce a leggere la storia in un modo completamente nuovo. D’altra parte, ricordiamo il canto degli angeli la notte di Natale: “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra”: è soltanto dal rendere gloria di Dio che deriva la pace per la terra degli uomini. Lo Spirito Santo ci conduce lì.
Infine, nella pagina del vangelo, è la stessa parola di Gesù ad aiutarci: nel momento in cui Egli afferma di essere venuto a portare un fuoco sulla terra. Che cosa è questo fuoco? È la fiamma dello Spirito Santo, che incendia i nostri cuori rendendoli capaci di una passione tale per il Signore e per il suo Vangelo da arrivare a dare la vita nella testimonianza di Lui. È lo Spirito Santo che genera testimoni autentici, annunciatori fervorosi, uomini e donne che sanno dare la vita per portare il Signore e proporlo come Salvatore e Redentore dell’uomo e del mondo. È lo Spirito Santo che ci rende fiamme ardenti capaci di illuminare il mondo.
Ecco come lo Spirito Santo viene e rinnova la vita e il cuore di noi tutti. Questa sera – ma non solo questa sera – con l’aiuto della parola di Dio, stiamo insieme allo Spirito Santo e invochiamoLo su di noi: venga su di noi, rinnovi noi e rinnovi la faccia della terra. Rinnovi tutto, mettendo in ginocchio, facendo riconoscere la paternità onnipotente e buona di Dio. Rinnovi tutto facendoci sperimentare la bellezza dell’amore di Cristo. Rinnovi tutto portandoci a consapevolezza autentica che Dio può tutto e vuole tutto per noi. Rinnovi tutti facendoci diventare gloria di Dio. Rinnovi tutto trasformandoci in fiamme luminose e calde che testimoniano il Signore e il suo vangelo nel mondo.
“Manda il tuo spirito Signore a rinnovare la terra”. È la nostra invocazione di questa sera. È anche la nostra invocazione di ogni giorno della nostra vita.
Trascrizione da registrazione audio