Ascoltiamo la parola di Dio dalla lettera di san Paolo agli Efesini: “Di fornicazione e di ogni specie di impurità o di cupidigia neppure si parli fra voi – come deve essere tra santi – né di volgarità, insulsaggini, trivialità, che sono cose sconvenienti. Piuttosto rendete grazie! Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – cioè nessun idolatra – ha in eredità il regno di Cristo e di Dio”. L’apostolo, con parole chiare e dirette, presenta una serie di comportamenti che contraddicono la fede e l’appartenenza al Signore Gesù. “Un tempo – scrive ancora Paolo – eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come figli della luce”. L’incontro con Cristo, Luce della vita, ci ha reso luce e ci ha introdotto nella vita nuova dei figli di Dio. Questa vita nuova si esprime anche in scelte molto concrete che non hanno più a che fare con la tenebra: tenebra del peccato e dell’immoralità, tenebra del vizio e dell’impurità. In Gesù, Luce del mondo, possiamo camminare nella luce e illuminare il mondo.