Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Isaia: “Sì, sul sentiero dei tuoi giudizi, Signore, noi speriamo in te; al tuo nome e al tuo ricordo si volge tutto il nostro desiderio. Di notte anela a te l’anima mia, al mattino dentro di me il mio spirito ti cerca”. Il profeta si fa portavoce del suo popolo che, dopo aver abbandonato Dio, ora si rivolge di nuovo a lui, rinnovando l’esperienza del suo desiderio. Allontanarsi da Dio è stata una grande stoltezza. Tornare è vera saggezza. La ricerca non riguardava più Dio ma altro. Il desiderio non si indirizzava più a Dio ma ad altro. E la vita, un po’ alla volta, veniva meno. L’esperienza era quella di una morte progressiva. Ora, ritrovato il desiderio di Dio si rinnova l’esperienza della sua misericordia, che perdona il peccato e ridona vita là dove era venuta meno la speranza. Si può, invece, ancora sperare: “Ma di nuovo vivranno i tuoi morti. I miei cadaveri risorgeranno! Svegliatevi ed esultate voi che giacete nella polvere. Sì, la tua rugiada è rugiada luminosa, la terra darà alla luce le ombre”.