Ascoltiamo una pagina dal Vangelo di san Luca. Gesù designa settantadue discepoli e li invia, a due a due, come missionari perché anticipino il Suo passaggio presso città e luoghi dove presto si recherà. Al ritorno questi discepoli sono nella gioia. Infatti, hanno potuto scacciare i demoni nel nome di Gesù.
Ma il Signore li invita a gioire per un altro motivo: i loro nomi sono scritti nei cieli.
Nella pagina evangelica, pertanto, viene presentata la ragione che sta al fondamento della gioia cristiana: il nostro nome è conosciuto e amato da Dio, il nostro nome è scritto sul palmo della mano di Dio e nel Suo Cuore. Non è la grandezza delle opere che definisce il senso della vita. E’ l’amore di Dio in Gesù che rende luminosa l’esistenza e che ricolma di speranza il nostro quotidiano cammino.
Se gli occhi rimangono a fissare il Cielo allora ci sarà più facile capire la parola di Gesù: “Non rallegratevi però perché i demoni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli”.
Ascoltiamo, al riguardo, un commento di Sant’Agostino: “Un giorno gli apostoli, tornati dalla missione cui li aveva inviati il Signore, gli dissero: ‘Signore, ecco nel tuo nome perfino i demoni ci erano sottomessi’. Il Signore li vide tentati da superbia per il potere taumaturgico ricevuto e, siccome era medico ed era venuto a curare i nostri gonfiori e a portare le nostre infermità, subito disse: ‘Non vi rallegrate perché vi stanno soggetti i demoni, bensì perché i vostri nomi sono scritti nel cielo’.
Non tutti i cristiani, per quanto buoni, sono in grado di scacciare i demoni, tutti però hanno il nome scritto nel cielo; e Cristo volle che godessero non per il privilegio personale che ciascuno aveva, ma per la salvezza da loro conseguita insieme a tutti gli altri. Nessun fedele avrebbe speranza di salvezza se il suo nome non fosse scritto nel cielo. Ora, nel cielo ci sono scritti i nomi di tutti i fedeli che amano Cristo, che con umiltà procedono nella via di Cristo, cioè insegnata da lui col farsi umile.
Prendi il più insignificante che ci sia nella Chiesa! Se crede in Cristo, se ama Cristo e la sua pace, costui ha il nome scritto in cielo. Chiunque esso sia e per quanto tu lo lasci incalcolato. Dunque c’è somiglianza fra costui e gli apostoli che operarono tanti miracoli? Non solo! Gli apostoli vengono rimproverati per aver goduto di un favore che avevano in proprio, e ricevono l’ordine di godere per un bene di cui può godere anche quel fratellino insignificante”.