Ascoltiamo la parola di Dio dal secondo libro dei Re. Sennacherib, re di Assiria, si rivolge con tono sprezzante a Ezechia, re di Giuda, certo della sua vittoria in caso di battaglia: “Ecco, tu sai quanto hanno fatto i re d’Assiria a tutti i territori, votandoli allo sterminio. Soltanto tu ti salveresti?”. Ezechia, tuttavia, con fede grande, si rivolge al Signore e così prega: “Ma ora, Signore, nostro Dio, salvaci dalla sua mano, perché sappiano tutti i regni della terra che tu solo, o Signore, sei Dio”. Il Signore ascolterà la sua preghiera e concederà al suo popolo una vittoria insperata. Dice san Giovanni Crisostomo: “Chi prega tiene le proprie mani sul timone della storia”. Questa è la forza della preghiera, per noi e per gli altri. Non dimentichiamolo mai! E con tanta fede preghiamo senza stancarci.