Ascoltiamo la parola di Dio dal primo libro dei Re: “In quei giorni, Elia, giunto al monte di Dio, l’Oreb, entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta parola del Signore: Esci e fermati sul monte alla presenza del Signore”. Nella vita del profeta, questa esperienza di Dio sul monte santo segna una svolta e costituisce una seconda chiamata. Elia sta vivendo un tempo di grave crisi, umana e spirituale. Il suo popolo è in rivolta contro Dio; il re di Israele, insieme a Gezabele, lo cerca per ucciderlo; la missione profetica sembra un completo fallimento. In questa drammatica situazione, Elia sale sul monte Oreb dove ha la grazia di ritrovarsi davanti a Dio, di ascoltarne nuovamente la presenza delicata e fedele, di riprendere fiducia alla luce della parola che gli viene rivolta. Grazie a quanto vive nella caverna, il profeta può riprendere il proprio cammino con rinnovata fiducia. Quanto egli ha vissuto non è stato un fallimento. Dio ha operato anche negli apparenti fallimenti umani, al fine di portare avanti la Sua opera di salvezza. Solo stando davanti a Dio è possibile superare ogni tempo di crisi.