C’è una parola che oggi fa sintesi di quanto abbiamo ascoltato: è la parola “sovrabbondanza”. Nella visione del profeta vi è un banchetto, un banchetto ricchissimo con tanti cibi, numerose bevande, straordinariamente gustoso. Il profeta spera, attende quel tempo nel quale Dio mostrerà tutta la sua sovrabbondanza d’amore. Nella pagina del Vangelo Gesù moltiplica i pani e i pesci; ne avanzano, rispetto alle esigenze di tutti, sette sporte piene. Quella sovrabbondanza sperata e attesa dall’antico profeta adesso è una realtà. In Gesù si mostra e si manifesta la sovrabbondanza dell’amore di Dio per l’uomo, per noi.
Sovrabbondanza. San Bernardo quando parla dell’amore di Dio dice: “La misura dell’amore di Dio è di essere senza misura”. Il termine “sovrabbondanza” ci comunica proprio questa realtà dell’intimità e del cuore di Dio: la misura del suo amore è di essere senza misura. E un altro autore dice: “Dio è colui a cui non basta, non basta, non basta mai”. Che cosa? Donare e donarsi, perché Egli è il Dio della sovrabbondanza.
Oggi siamo chiamati a contemplare con gioia e con meraviglia il volto di un Dio che è sempre sovrabbondante nell’amore. Non più con gli occhi del profeta, che sperava e attendeva il tempo nel quale questa sovrabbondanza dell’amore di Dio si sarebbe mostrata in tutta la sua bellezza e pienezza. No, non più nell’attesa e nella speranza, ma nell’esperienza di qualcosa che ora è qui per noi.
Nella lettura del profeta si parla di un santo monte; e di un monte si parla anche nella pagina del Vangelo. Il monte che il profeta vede è un monte che prenderà forma, un domani. Ma il monte di cui parla il Vangelo è il monte che ha preso già forma. E qual è questo monte, oggi? Ecco il monte: è l’altare, il monte su cui il Signore manifesta la sovrabbondanza del suo amore per noi. È questo monte, l’altare, il luogo nel quale noi facciamo esperienza della sovrabbondanza dell’amore di Dio, perché è l’Eucarestia, in un modo del tutto singolare, il momento nel quale il Signore manifesta questa sua sovrabbondanza di amore. È lì che la misura del suo amore è senza misura. È lì che il Signore mostra il suo volto, di Colui a cui non basta mai l’amore, cioè il donarsi a noi e a ciascuno di noi.
Oggi vogliamo sostare con gioia, con meraviglia, con gratitudine per gustare la sovrabbondanza dell’amore di Dio, che nell’Eucarestia si manifesta a noi, diventa nostra esperienza, diventa realtà nel cammino della nostra vita quotidiana. Ecco perché noi non possiamo vivere senza l’Eucarestia: perché non possiamo vivere senza l’esperienza della sovrabbondanza dell’amore di Dio. Ecco perché noi, uomini e donne al seguito di Gesù, non dovremmo vivere senza l’Eucarestia quotidiana: perché non possiamo vivere senza la sovrabbondanza dell’amore di Gesù. Ecco perché noi, uomini e donne che seguiamo il Signore, non potremmo dover vivere senza ogni giorno stare in adorazione davanti all’Eucarestia: perché non possiamo stare e vivere senza la sovrabbondanza dell’amore del Signore.
Siamo gli uomini e le donne della sovrabbondanza dell’amore di Dio, sperimentato, vissuto, gustato giorno dopo giorno. Ed ecco perché siamo anche i testimoni della sovrabbondanza dell’amore di Dio in mezzo al mondo. Questa nostra giornata possa essere, da una parte e fin da subito, l’esperienza rinnovata di un Dio che è sovrabbondante nell’amore. Ma questa giornata possa essere anche, da ora in avanti, la testimonianza che noi rendiamo a questa sovrabbondanza dell’amore di Dio portandolo agli altri, testimoniandolo agli altri, vivendolo per gli altri nelle piccole e grandi cose che questa giornata ci farà vivere.
La Madonna è la prima tra tutte che sperimenta, nella meraviglia, nello stupore, nella gioia, la sovrabbondanza dell’amore di Dio, perché Dio si fa uomo in Lei, perché il Signore prende dimora in Lei e così può dire: “Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente”. Lei è la prima testimone, gioiosa e grata, della sovrabbondanza dell’amore di Dio; e per questo proprio Lei, la Madonna, è la prima che porta a tutti noi la sovrabbondanza di questo amore. Lasciamoci accompagnare, dunque, da Maria. Lasciamoci accompagnare perché ci aiuti nel fare noi, anzitutto, esperienza dell’amore di Dio, che è senza misura; e poi ci aiuti a essere noi testimoni, nella concretezza delle nostre giornate, di questo amore senza misura, perché attraverso di noi questo amore possa arrivare agli altri, possa arrivare a tutti.
Trascrizione da registrazione audio