Santa Messa nella memoria di san Martino di Tours. Incontro con i volontari della carità
C’è un’espressione molto bella che è risuonata qui, questa sera, attraverso il libro della Sapienza. Dice così, a proposito dello Spirito di Dio: “Amico dell’uomo”. È bellissima questa espressione, perché rivela l’identità profonda di Dio, la sua amicizia nei nostri confronti o, in altre parole, l’amore che Egli ha per noi, perché Dio è carità, Dio è amore e, dunque, Dio ha a cuore, come nessun altro, la nostra vita.
Dio amico dell’uomo. Dovrebbe essere una verità assodata, scontata per noi che abbiamo la fede, ma non sempre forse è così. È proprio vero che oltre a dire con le labbra che “Dio è amore”, poi crediamo veramente che Dio è amore? Che Dio è nostro amico? Che Dio è nostro alleato? Che Dio è carità infinita che porta nel proprio cuore la vita di ciascuno di noi? Lo crediamo davvero? Crediamo davvero, allora, che tutto nella nostra vita è segnato da questo amore e che, dunque, nulla è contro di noi, ma che tutto è per noi, per il nostro bene più grande, perché Dio è amore e non può permettere nulla che sia contrario a questo amore? Lo crediamo? Dio è carità infinita, questo è il contenuto più bello e centrale della nostra fede che cambia tutto! Cambia tutto perché allora segno di questo amore sono le cose belle della vita, certamente; ma lo sono anche le cose apparentemente negative della vita. Tutto, infatti, concorre al bene, dal momento che Dio ci ama e nulla è al di fuori del disegno di amore e di carità che Dio ha su ciascuno di noi.
Aver ascoltato la Parola “Dio amico dell’uomo” oggi per noi significa ritrovare il centro bello, bello, della nostra fede. Dio è amore, Dio è carità, Dio mi ama, dunque tutta la mia vita, dall’inizio alla fine, è dentro questo abbraccio di amore infinito. Noi, di questo amore e di questa carità, siamo chiamati ad essere esperti e testimoni. Voi che operate nella carità siete chiamati a essere esperti e testimoni della carità del Signore.
Esperti. Come si fa a essere esperti della carità del Signore? Lo si può nella misura in cui si vive una profonda relazione di amicizia e di amore con Lui. Si è esperti della carità che è Dio nella misura in cui Dio è centrale nella nostra vita. Quando Lo incontriamo, quando Lo ascoltiamo, quando Lo adoriamo, quando passiamo del tempo con Lui, quando la Messa diventa centrale in ogni nostra giornata, quando l’Eucaristia l’adoriamo con frequenza e perseveranza, insomma quando il Signore è davvero al centro di tutto: allora diventiamo esperti della carità, perché la conosciamo, la sperimentiamo e ne rimaniamo toccati in profondità. Come potremmo essere operatori nella carità senza essere esperti della carità che è Dio? Come potremmo essere espressione della carità del Signore se questa carità non fosse il cibo quotidiano del nostro cammino di fede? Tutto parte da qui, dall’incontro con il Signore, dalla carità del Suo cuore, dal frequentarLo, dal conoscerLo, dallo stare con Lui.
I Santi della carità ce lo ricordano e ce lo insegnano, perché proprio i Santi della carità, che sono stati operosi in un modo straordinario e, potremmo dire, sovrumano nella carità, sono stati prima ancora uomini e donne oranti, uomini e donne che hanno passato ore in ginocchio davanti al Signore, uomini e donne che sono stati in piedi la notte per stare a contatto con il cuore di Gesù; uomini e donne che sono stati straordinari nella carità perché sono stati straordinari nella relazione personale con il Signore Gesù.
Questa sera desideriamo raccogliere l’invito che ci viene dal Signore presente in mezzo a noi e dalla sua Parola. Siamo chiamati a essere esperti della carità del Signore.
Oltre che esperti, siamo chiamati a esserne testimoni. Nella vita di Madre Teresa si racconta un episodio molto bello. Madre Teresa, santa della carità dei nostri tempi, raccolse lungo la strada una donna ormai in fin di vita; era piena di piaghe, ricoperta da animali. La portò nella casa della carità di Calcutta e lì comincio a prendersi cura di lei. La donna era arrivata in quella casa morente, non soltanto nel corpo, ma anche nell’anima: malediceva tutti e tutto, malediceva il mondo, ma Madre Teresa, con la dolcezza della sua carità, giorno dopo giorno, con fedeltà, la accudiva, la sosteneva, la incoraggiava, con tenerezza l’amava. A un certo punto la donna cominciò a diventare più tranquilla e più serena. E un giorno chiese a Madre Teresa: “Suora, perché fai questo per me?”. Madre Teresa le rispose: “Lo faccio per il mio Dio”. La donna riprese e domandò: “Ma chi è questo tuo Dio?”. Madre Teresa a sua volta rispose: “Il mio Dio si chiama amore” e la conquistò a Dio e alla fede con questa testimonianza della carità e dell’amore.
Noi siamo chiamati a essere testimoni di Dio che è amore, esperti e testimoni. Esperti di un Dio che è alleato dell’uomo; esperti, testimoni di un Dio che è alleato dell’uomo.
Di san Martino di Tours oggi leggiamo, nella liturgia delle ore, un brano molto bello che riguarda la sua vita. A un certo punto viene riportata una sua espressione: “Lasciate che io guardi il Cielo più della terra perché possa trovarmi sul retto cammino”.
Per essere esperti della carità di Dio, della carità che è Dio dobbiamo guardare il Cielo più della terra.
Esperti e testimoni. Vi partecipo un racconto semplice, che ho avuto modo anche di ricordare prima della Messa ad alcuni operatori della Caritas della nostra diocesi. Un bambino chiede alla mamma: “Mamma, tu tante volte mi hai detto che Dio esiste; però non mi hai mai detto come è questo Dio”. La mamma non risponde, avvicina a sé il bambino, lo abbraccia, lo stringe forte al petto per alcuni lunghi minuti. Terminati questi minuti lo allontana da sé e il bambino con le lacrime agli occhi dice: “Mamma, ora ho capito come è Dio”.
Testimoni dell’amore di Dio. Questa sera vogliamo chiedere, tutti insieme, una grande grazia: anzitutto di essere forti nella fede e di credere davvero che Dio è amico, che Dio è alleato, che Dio è amore infinito che ha a cuore la nostra vita; e poi di essere esperti di questo Dio che è amore infinito e di essere testimoni di questo Dio che è amore infinito. Se così sarà, come già in parte è, ma deve esserlo sempre di più, allora saremo veramente volontari della carità, perché saremo volontari della carità del cuore di Cristo. Ed è questo che siamo chiamati a essere: volontari della carità del cuore di Cristo, certi del suo amore, esperti del suo amore, testimoni del suo amore.
Trascrizione da registrazione audio