IV di Quaresima
In questa Domenica, la IV di Quaresima, la Chiesa invita a rallegrarsi. Per questo le diamo il nome di Domenica “Laetare”. Ci rallegriamo perché la Pasqua si avvicina. Ci rallegriamo perché l’esperienza della presenza del Signore, che ci chiama a conversione, rinnova in profondità la nostra vita.
Rimaniamo in ascolto della nota parabola del Padre misericordioso. Dalla narrazione evangelica di san Luca, sappiamo che, improvvisamente, il figlio minore decide di lasciare la casa paterna. Presi i beni che gli spettano viaggia fino ad arrivare in un paese lontano. Qui, ad un certo punto, ormai nel bisogno, avverte la nostalgia della casa paterna. Ci soffermiamo un istante su questa nostalgia, segno del malessere profondo e insanabile che afferra il cuore dell’uomo, quando egli decide di voltare le spalle a Dio per andare altrove.
Riflettiamo sui nostri malesseri e sulle nostre inquietudini; riflettiamo sulle nostre paure e sulle nostre amarezze. Con l’aiuto della preghiera ci accorgeremo che tutto questo ha una radice, che si chiama lontananza da Dio, abbandono della casa del Padre. Distanti da Dio, afferma sant’Agostino, si diventa brutti nell’anima. Stando vicini a Dio, amandolo, si diventa belli nell’anima.
E’ ancora sant’Agostino che viene in aiuto alla nostra riflessione: “O Dio, dal quale allontanarsi è cadere, verso cui voltarsi è risorgere, nel quale rimanere è aver sicurezza; o Dio, dal quale uscire è morire, al quale avviarsi è tornare a vivere, nel quale abitare è vivere. Ricevi me tuo servo che fugge da queste cose che mi accolsero non tuo mentre da te fuggivo.
Sento che devo ritornare a te; a me che picchio si apra la tua porta; insegnami come si può giungere fino a te. Non ho altro che il buon volere; so soltanto che le cose caduche e passeggere si devono disprezzare, le cose immutabili ed eterne ricercare. Ciò so, o Padre, poiché questo solo ho appreso, ma ignoro da dove si deve partire per giungere a te. Tu suggeriscimelo, tu mostrami la via e forniscimi ciò che necessita al viaggio.
Se con la fede ti ritrovano coloro che tornano a te, dammi la fede; se con la virtù, dammi la virtù; se con il sapere, dammi il sapere. Aumenta in me la fede, aumenta la speranza, aumenta la carità. O bontà tua ammirevole e singolare”.