III domenica del Tempo Ordinario
“Le tue parole, Signore, sono spirito e vita”.
Il ritornello del salmo responsoriale della santa Messa domenicale da preghiera diviene orientamento per il nostro cammino, in virtù di quanto ci viene suggerito da Madeleine Delbrel: “Ma il Vangelo non è un libro fra i libri. Non è una parola di uomo fra parole di uomo: è la Parola del Verbo di Dio, è il Verbo di Dio fatto vita umana da contemplare e da raccontare. In esso c’è una virtù che illumina e che trasforma, un dono di Dio permanente e potente. Ma ogni dono di Dio non si riversa che nelle mani della fede; ogni dono di Dio non si riceve che nelle profondità vertiginose della speranza. Il Vangelo, perché apra il mistero che è in lui, non chiede né scenario né erudizione, né tecnica speciali. Chiede un’anima prosternata nell’adorazione e un cuore spoglio da ogni affidamento umano. La luce del Vangelo non è un’illuminazione che ci rimanga esterna: è un fuoco che esige di penetrare in noi per operarvi una devastazione e una trasformazione. E’ fatto per discepoli che vogliono obbedire. Non ci dobbiamo quindi meravigliare dei cammini interminabili e dolorosi, dei rivolgimenti intimi che ciascuna di quelle parole induce in noi. Non bisogna arrestare questa sorta di caduta della parola in fondo a noi stessi. Ci è necessario il coraggio passivo di lasciarla agire, in noi”.