Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Matteo: “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli”. Con queste parole il Signore introduce l’insegnamento sul digiuno, sull’elemosina e la preghiera. I grandi maestri spirituali, facendo riferimento a questo testo, suggeriscono che ciascuno formuli un proprio programma di vita spirituale, che abbia come ambiti di impegno: il rapporto con Dio, con gli altri e con se stessi. Sono i tre rapporti che traducono i termini evangelici di preghiera, elemosina e digiuno. Domandiamoci, anzitutto, se abbiamo un nostro programma di vita cristiana. E poi domandiamoci se, nella nostra vita di fede, abbiamo a cuore sempre e soltanto ciò che Dio vede di noi. Anche in noi, purtroppo, può farsi strada l’ipocrisia, a motivo della quale criterio di valutazione diventa l’apparenza e non la verità.