Carissimi nel Signore,
“Questo è il giorno che ha fatto il Signore – canta la Chiesa oggi -: rallegriamoci ed esultiamo”. Auguri di serena e santa Pasqua di Risurrezione!
Ci rallegriamo ed esultiamo perché la notizia della risurrezione di Gesù cambia il corso della storia e il volto del mondo, riempie di significato il destino dell’umanità, rinnova e salva la vita di ciascuno di noi. L’amore di Dio ha vinto il peccato e la morte una volta per sempre.
L’amore è l’ultima e definitiva parola che tocca la nostra terra e la rende bella della bellezza del Cielo.
E il nostro cuore è in festa!
Continuiamo a rallegrarci ed esultare ascoltando il brano di un’antica omelia sulla Pasqua del vescovo Melitone di Sardi:
“Io, dice, sono Cristo che ho distrutto la morte, che ho vinto il nemico, che ho messo sotto i piedi l’inferno, che ho imbrigliato il forte e ho elevato l’uomo alla sublimità del cielo; io, dice, sono il Cristo.
Venite, dunque, o genti tutte, oppresse dai peccati e ricevete il perdono.
Sono io, infatti, il vostro perdono, io la Pasqua della redenzione, io l’Agnello immolato per voi, io il vostro lavacro, io la vostra vita, io la vostra risurrezione, io la vostra luce, io la vostra salvezza, io il vostro re.
Io vi porto in alto nei cieli.
Io vi risusciterò e vi farò vedere il Padre che è nei cieli.
Io vi innalzerò con la mia destra”.
Eppure noi, la cui fede si fonda sulla risurrezione di Gesù, siamo a volte sfidati da chi, questo grande dono, non l’ha.
Ascoltiamo questo racconto: Un uomo, che si dichiarava non credente, confidava un giorno a un amico sacerdote: “Io non frequento la Chiesa. Ma mi capita a volte, in occasione della morte di qualche conoscente, di dover andare al cimitero. Là ascolto dei sacerdoti o dei pastori. Dicono: ‘Quest’uomo, questa donna risusciteranno!’. Io guardo in giro la gente. Nessuno ha l’aria di trasalire.
Non fanno una piega. Eppure so che sono dei credenti.
Io che non credo quella follia, mi dico allora che se ci credessi, avrei avuto uno shock terribile. Ma capite?
Ci sarebbe di che mettersi a gridare, saltare, rompere con tutto ciò che si faceva prima.
Se ci credessi, griderei un hurrà!, un evviva! che si ripercuoterebbe fino ai confini della terra”.
Carissimi,
che la nostra gioia sia contagiosa e riempia il mondo, perché Cristo è risorto, è veramente risorto!
Cantiamolo al mondo con le parole e con la vita! Buona Ottava di Pasqua.
Con affetto grande, un abbraccio e una benedizione.
don Guido