Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa Domenica.
Rimaniamo in ascolto della parola di Dio, così come ci viene offerta dalla lettera di san Paolo ai Filippesi: “Fratelli, non angustiatevi per nulla, ma in ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù”.
È interessante ricordare che, in prigione e di fronte alla morte ormai imminente, l’Apostolo scrive questa lettera nella quale sono molteplici i richiami alla gioia e alla pace del cuore. Paolo guarda alla vita da un punto di osservazione, che potremmo definire colmo di eternità.
Egli osserva ogni vicenda terrena avendo gli occhi e il cuore fissi in Dio. Come ai cristiani di Filippi così anche a noi san Paolo ricorda con serena fermezza che tutto passa e che la vita va considerata sempre a partire da Dio, da ciò che non passa e ha i lineamenti dell’eternità.
Allora non vi è motivo di perdere la pace del cuore, non vi sono ragioni per un’angustia che tolga la gioia.
Nella parabola della vigna, narrata nel vangelo di san Matteo, risulta centrale il momento della venuta del padrone della vigna. Per chi ha la fede una tale venuta non è motivo di inquietudine, ma di grande speranza e di autentica gioia.
Il cristiano vive il proprio pellegrinaggio terreno ben orientato alla venuta del Signore e a quell’incontro definitivo di amore con Lui,
che sarà il compimento eterno di una storia di amore vissuta nello scorrere dei giorni terreni.
Il cristiano vive con intensità di amore il tempo presente, ma sa che il meglio deve ancora venire ed è il “per sempre” in Dio.
Con Simeone, il nuovo teologo, rinnoviamo la fede nella venuta del Signore e, di conseguenza, la gioia, la pace e le ragioni di ogni nostra speranza.
“Vieni, luce vera. Vieni, vita eterna. Vieni, mistero nascosto.
Vieni, tesoro senza nome. Vieni, realtà ineffabile.
Vieni, persona che nessuna mente può comprendere.
Vieni, felicità senza fine. Vieni, luce senza tramonto.
Vieni, speranza vera di quanti saranno salvati.
Vieni, risveglio di chi dorme. Vieni, risurrezione di chi è morto.
Vieni, o Potente, o tu che tutto fai, rifai e trasformi col solo tuo volere.
Vieni, invisibile, del tutto intangibile… Vieni, gioia eterna.
Vieni, consolatore perfetto della povera anima mia.
Vieni, dolcezza, gloria, mio gaudio senza fine.
Ti ringrazierò d’esserti fatto per me luce inestinguibile, sole senza tramonto perché non hai dove nasconderti, tu che riempi l’universo della tua gloria…
Vieni, Signore, stabilisci oggi in me la tua tenda, poni lì la tua abitazione, rimani per sempre, senza separarti, fino alla fine in me, tuo servo, tu che sei buono, perché al mio uscire e dopo la mia uscita da questo mondo io sia ritrovato in te e regni con te, Dio al di sopra di tutto”.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
don Guido