Carissimi nel Signore,
auguri di serena e santa Domenica.
Rimaniamo in ascolto della parola di Dio, così come ci viene offerta dal vangelo di san Matteo:“In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò”.
Sappiamo dal racconto evangelico che il secondo dei due figli, dopo aver risposto sì alla richiesta del padre, in realtà poi non andò nella vigna.
Rivolgiamo la nostra attenzione al primo dei figli. In lui si nota, dapprima una mancanza di adesione alla volontà del padre, ma poi un cambio di decisione maturato nel pentimento.
Nel cuore del giovane avviene un passaggio: dal male al bene, dalla disobbedienza all’adesione.
In tal senso vi troviamo un riferimento importante per la nostra vita. Tutti, infatti, siamo come quel ragazzo: peccatori.
Tutti, nessuno escluso, viviamo il dramma della ribellione a Dio.
Ma tutti abbiamo la possibilità del pentimento e della rinnovata esperienza dell’amicizia del Signore. Il pentimento non è segno di debolezza, ma di saggezza. E’ la forza che è data a noi dalla grazia perché non venga mai meno nella vita di ciascuno la possibilità di ritrovare la comunione con Dio, nostra salvezza e nostra vera vita.
Abituiamoci, pertanto, al pentimento, a rinnovarlo ogni giorno e anche più volte al giorno. Esprimiamo al Signore il nostro dolore sincero per il peccato e il desiderio di vivere nell’adesione alla Sua volontà.
Facciamo nostra la bella preghiera che possiamo leggere nell’antico testo cristiano Costituzione degli apostoli: “Dio onnipotente ed eterno, Signore dell’universo, Creatore e reggitore di tutte le cose, tu che per opera di Cristo hai fatto dell’uomo l’ornamento del mondo, gli hai dato la legge naturale e quella scritta perché vivesse ordinatamente in quanto dotato di ragione, e quando ha peccato gli hai proposto come norma la tua bontà perché si penta, volgi il tuo sguardo a quelli che piegano di fronte a te la cervice dell’anima e del corpo, perché del peccatore tu non vuoi la morte bensì il pentimento, affinché si distolga dalla via della perdizione e possa vivere”.
Un abbraccio e una benedizione con tanto affetto.
don Guido