Lectio Divina – Giovanni 9, 1-12 (traccia)

Home / Lectio Divina / Lectio Divina – Giovanni 9, 1-12 (traccia)

Lectio Divina – Giovanni 9, 1-12 (traccia)

Lectio Divina – Giovanni 9, 1-12 (traccia)

Gesù guarisce un uomo cieco dalla nascita
Suore Ravasco

Introduzione
Adorazione
Canto
Mistero del Rosario: 1° gaudioso

Lettura del testo 

Meditazione

Annotazione preliminare

  • In Giovanni sappiamo che alla lettera del testo si accompagna sempre un livello di comprensione più alto. Anche in questo caso abbiamo due livelli di significato: un significato cristologico a partire dal fatto del miracolo; un significato ecclesiologico (per chi ha vissuto il fatto; per chi lo rilegge nel dopo della Chiesa)

Analisi del testo

  • – “Passando, vide un uomo cieco dalla nascita” (v. 1)
    Ciò che accade è ben radicato nella storia e nella quotidianità della vita di Gesù. In particolare il tema dello “sguardo”. Lo sguardo di Gesù precede.
    Il grande rilievo dato al simbolo della luce nella sottolineatura della situazione dell’uomo: cieco dalla nascita. Una simbolica che avrà una doppia direzione: il dono accolto e rifiutato (vedi il Prologo).
  • e i suoi discepoli lo interrogarono…” (v. 1)
    La domanda riguarda il rapporto tra sofferenza e peccato. Sottesa è l’opinione radicata nella cultura del tempo: si pensi agli amici di Giobbe, oppure ai farisei poco più avanti (v. 34: “sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?”).
  • perché in lui si siano manifestate le opere di Dio” (v. 3)
    Gesù non si lascia chiudere nel problema, ma lo apre a una lettura più ampia, nell’orizzonte della bene che Dio comunque vuole per l’uomo (anche il male vi può contribuire).
  • “…poi viene la notte…” (v. 4)
    Al dialogo segue una riflessione personale di Gesù,con una nota di tristezza. All’orizzonte si profila la passione del Signore: ritorna la simbolica della luce e della sua non accoglienza.
  • fece del fango con la saliva” (v. 6)
    La mentalità del tempo attribuiva poteri terapeutici alla saliva: Gesù adatta i gesti alla concezione popolare del suo tempo. Tuttavia affida alla sua parola la realizzazione del miracolo.
    Fare fango non è consentito di sabato.
    La saliva richiama il dono dello Spirito che dona nuova vita al fango.
    Il significato del fango.
    Sant’Ireneo (II secolo) propone una bella interpretazione: è il compimento della creazione primitiva in vista dell’uomo perfetto che è l’uomo credente (Adv. Haer. V, 15, 2-3)
    Altro riferimento biblico è quello di alcuni salmi che, ispirandosi all’esperienza di Geremia (“Nella cisterna non c’era acqua ma fango, e così Geremia affondò nel fango” 38, 6) presentano la situazione dell’uomo che affonda nel fango e non può salvarsi da solo (“Liberami dal fango, perché io non affondi” Sal 69, 15; “Mi hai tratto dal fango della palude” Sal 40, 3). In tal modo Gesù sottolinea che l’uomo è prigioniero delle tenebre e solo andando a Siloe, nella piscina dell’Inviato che è Gesù stesso, può ritrovare la vista. Gesù è l’acqua viva. Il cieco riacquista la vista immergendosi nella luce di Gesù e nell’acqua viva che è Gesù.
  • Va’ a lavarti nella piscina di Siloe…” (v. 7)
    Il significato di “Inviato”: solo a Siloe il fango cade dagli occhi del cieco.
    Richiamo biblico: il profeta Eliseo ordina a Naaman il Siro di andare a immergersi sette volte nel Giordano.
    Da Siloe i sacerdoti attingevano l’acqua per compiere i riti nel tempio. Ma la piscina di Siloe è fuori dal tempio: Gesù è il nuovo tempio.
  • ci vedeva” (v. 8)
    Il verbo qui usato, in Mt 14, 19 significa “alzare gli occhi al cielo” (la moltiplicazione dei pani); in Atti 22, 13 significa “occhi alzati verso qualcuno” (Paolo che recupera la vista). Il verbo usato in Giovanni indica il guardare verso Colui che egli ha cominciato a vedere e che vedrà con fede piena (“Lo hai visto” v. 37).
  • “sono io” (v. 9)
    Il cieco pare identificarsi con il Signore. L’io di Gesù è divenuto il suo.
  • “Io ho acquistato la vista” (v. 11)
    La confessione del miracolo che ha inizio e sarà progressiva: gente del popolo, farisei, tribunale. Il cieco non si lascia intimidire da nulla: racconta ciò che ha vissuto.

Tempo di silenzio

Preghiera con il  Salmo 146

Dalla Parola alle parole da portare nel cuore

  1. La lettura sacramentale di Sant’Agostino: un percorso battesimale. La luce e l’illuminazione.
  2. Io sono” del cieco e di Gesù
  3. Mi sarete testimoni