Una vita offerta per la verità
“Tutto deve divenire salmo: ogni tristezza, ogni pena, ogni assenza. Perché tutto è giustizia”. In questa frase, scritta da Padre Theodossios Maria della Croce e apposta all’inizio del presente testo, è come sintetizzata la bella biografia del fondatore delle Suore e dei Fratelli della Fraternità della SS. Vergine Maria.
La vita di Padre Theodossios, infatti, rivela ancora una volta che tutto è davvero giustizia, ovvero segno della Provvidenza salvifica del Signore, che in tutto è presente e che di tutto si serve per portare a compimento il Suo disegno di amore sui singoli, sui popoli, sulla storia. Dalla Grecia in cui nacque, vivendo a Patrasso gli anni dell’infanzia, fino a Roma, dove concluse il suo cammino terreno, i passi di Theodossios Sgourdelis sono stati segnati dall’Amore che salva, chiama e accompagna con assoluta fedeltà. Ecco il salmo della sua vita.
In quest’uomo, certamente molto dotato anche da un punto di vista umano, risplende la profondità di una fede coltivata con cura e perseveranza, fino alla piena maturità di Cristo, fattore vivo di vera trasfigurazione. Ha amato e vissuto l’amicizia che, nel tempo, è divenuta capacità di amare, nella carità soprannaturale, fino alla consegna totale di sé per la vita dei fratelli. Si è dedicato con interesse alle scienze umane, rimanendo appassionato in modo del tutto particolare dell’astronomia; e ha trovato nella creazione un segno luminoso e trasparente della grandezza di Dio. Ha vissuto un’infanzia felice, ricevendo dalla gioia della sua mamma la via semplice per accogliere nella propria vita la dolcezza amabilissima della Santissima Vergine. Si è distinto come critico d’arte e scrittore di opere teatrali; e ha fatto della propria esistenza uno spettacolo della presenza viva di Dio. Ha conosciuto la gioia pura dell’amore umano, sposando Eleni, una giovane di origine greca; nella tragica morte di lei è andato in fondo all’anima delle cose dando un nome a quella incompiutezza che è stato un tratto tipico della sua vita. Quel nome, tanto cercato e finalmente trovato, era il Signore Gesù.
La sua radicalità evangelica si manifestò soprattutto al ritorno da Parigi quando, dopo la morte della moglie, si era recato nel monastero benedettino di Saint-Wandrille di Fontenelle. Allora per lui tutto cambiò e quello che prima era stato importante divenne nulla a motivo del Signore che, in modo nuovo, egli aveva incontrato. La stessa radicalità accompagnò per intero la sua esperienza di fede nella preghiera personale e nella celebrazione dei divini misteri, nell’apostolato e nella ricerca della volontà del Signore, nella cura di quanti gli furono di volta in volta affidati alla dedizione totale all’opera da lui fondata, dall’amore alla Chiesa e al Papa allo slancio per l’evangelizzazione del mondo.
Il testo annota un dettaglio ricco di significato. Padre Theodossios ebbe modo di affermare: “Non ho dato mai una benedizione per rito; la più piccola benedizione è per me un atto interiore”. In questa confidenza ci è possibile trovare uno spiraglio per meglio capire l’animo del Fondatore e il suo amore alla liturgia che sempre lo contraddistinse. In tutto ciò che era di Dio metteva il cuore. Ogni segno era per lui gravido di grazia e di mistero. Ogni segno liturgico era santo, perché tramite dell’opera salvifica del Signore risorto nell’oggi della Chiesa.
Ho letto la presente biografia con edificazione. L’uomo Theodossios ha parlato alla mia umanità. Il religioso padre Theodossios ha parlato alla mia vita sacerdotale. Avvicinare la sua anima ha significato per me anche ritrovare volti noti e cari, conosciuti nel tempo sia tra le Suore che tra i Fratelli della Fraternità della SS. Vergine Maria. In loro è la sua impronta. Un’impronta che porta anche i tratti di Genova, mia Diocesi di origine e luogo di grazia per padre Theodossios che, proprio in quella città, venne accolto dal Cardinale Giuseppe Siri e da lui fu ordinato sacerdote.