Scuola di formazione di base.
Il Credo.
Vicariato di Sestri Ponente
IL SESTO ARTICOLO
“Salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente”
Siamo al cuore della professione di fede: la stessa struttura letteraria del testo lo suggerisce
siamo al centro del Vangelo e della nostra fede
L’ascensione
“Salì al cielo”: crediamo al mistero (fatto e potenza salvifica) dell’Ascensione di Gesù
Vangeli: Luca, 24, 50-53; Marci 16, 14-20; Giovanni 20, 17
Atti degli Apostoli 1, 6-11
diversa collocazione temporale: il giorno di Pasqua e 40 giorni dopo l’interesse è per il significato: cristologico ed ecclesiologico.
Che cosa vuol dire?
- non trasferimento spaziale di Gesù
asserzione del definitivo ingresso di Gesù nello spazio vitale di Dio
pienezza della comunione con il Padre
“cielo”: il mondo proprio di Dio, il suo modo di essere
“salire al cielo”: essere presso Dio
ingresso definitivo nella vita di Dio e sottratto alla morte un volta per sempre - il cielo esiste davvero
la morte non è la fine di tutto
i discepoli che cantano e lodano Dio il giorno dell’Ascensione - nelle parole “salì al cielo” vengono riprese le parole “discese agli inferi”
un movimento complessivo: condivisione della morte degli uomini per aprire loro il cielo
in Gesù il primo pezzo di terra diventato cielo, il primo uomo entrato in cielo - “il cielo”
dimora dell’umanità, luogo d’incontro tra Dio e l’uomo
simbolo della vita liberata dal male e dalla morte
“Se siamo morti con Cristo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che
Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui…
Così anche voi consideratevi morti al peccato ma viventi per Dio in Cristo Gesù”
(Romani 6, 8-11)
la meta vera dell’esistenza umana e il nostro è un pellegrinaggio - aprire il cuore e la vita alla speranza
nella stanza chiusa della vita presente si apre una porta luminosa verso la vita futura - l’impegno alla sequela
si partecipa al destino finale di Gesù a condizione di fare il suo stesso cammino
L’intronizzazione alla destra del Padre
Le parole che pronunciamo nel Credo si ricollegano a quelle rivolte da Dio al re di Gerusalemme per conferirgli la signoria sul mondo: “Oracolo del Signore al mio Signore: Siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi” (Salmo 110)
Esprimono condizione stabile fondata sul riconoscimento e la presa di possesso
- riconoscimento
il cerimoniale di corte
sedere alla destra era segno di privilegio, indicazione che si condivideva la dignità
del re e si era a titolo speciale suoi rappresentanti
questo lo affermiamo e riconosciamo di Gesù: acquista e condivide la signoria di Dio
è inaugurato il suo regno
“Cristo ormai siede alla destra del Padre. Per destra del Padre intendiamo la
gloria e l’onore della divinità, ove colui che esisteva come Figlio di Dio
prima di tutti i secoli come Dio e consustanziale al Padre, s’è assiso
corporalmente dopo che si è incarnato e la sua carne è stata glorificata”
(CCC, n. 663)
Gesù è il traguardo che decide e orienta il nostra cammino, è la meta a cui tendiamo
tutto è finalizzato a Gesù: noi, la Chiesa, il mondo da ordinare secondo Gesù Cristo
“alla destra di Dio Padre onnipotente”
ritorniamo all’inizio del Credo con i termini usati
là c’era la creazione con il vertice l’uomo
qua c’è la redenzione con al vertice Gesù, nuovo Adamo e uomo nuovo
lo stesso Dio creatore e redentore: l’uomo si ritrova in Cristo - presa di possesso
in Gesù sperimentiamo la signoria di Dio che domina ogni situazione della vita
signoria di amore
nulla potrà mai separarci da questo amore (Romani 8, 31-39)
signoria che si fa intercessione
intercede per noi presso il Padre: “Cristo Gesù sta alla destra di Dio e intercede per noi” (Romani 8, 34)