Scuola di formazione di base.
Il Credo.
Vicariato di Sestri Ponente
IL QUARTO ARTICOLO
“Patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto”
Premessa
Il secondo momento fondamentale del mistero di Gesù: scandalo e stoltezza (1 Cor 1, 17-25)
La nostra fede in rapporto a dei fatti storici
Un fatto storico
Tra il 26 e il 36 dopo Cristo, sotto Ponzio Pilato, procuratore, in Giudea
Non una teoria, una dottrina, ma dei fatti nei quali si rivela il volto di Dio
Lo scandalo della croce
Il triplice, drammatico succedersi dei fatti: fu crocifisso, morì, fu sepolto
“Se sei il Figlio di Dio”. il dramma teologico, antropologico, ermeneutica
Nei vangeli il racconto della passione ha più spazio di qualunque altro aspetto
Nella Passione Dio si rivela con noi e per noi
“Discese agli inferi: il terzo giorno risuscitò da morte”
Momento di passaggio: dall’abbassamento più totale alla glorificazione
“dall’abisso della morte ha fatto scaturire la vita” (CCC, 631)
E’ articolo di collegamento tra quanto affermato prima e quanto si affermerà dopo
movimento di discesa-risalita: importante non tanto la descrizione dei fatti (non fotografabili) quanto il significato teologico
La discesa agli inferi
Giovanni Paolo II: “I testi del nuovo testamento, dai quali è derivata quella formula, sono numerosi. Il primo si trova nel discorso di Pentecoste dell’apostolo Pietro, il quale, richiamandosi al salmo 16 per confermare l’annunzio della risurrezione di Cristo, ivi contenuto, afferma che il profeta Davide ‘previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi né la sua carne vide la corruzione (At 2, 31). Un significato simile ha la domanda che pone l’apostolo Paolo nella lettera ai Romani: ‘Chi discenderà nell’abisso? Questo significa far risalire Cristo dai morti’ (10, 7). Anche nella lettera agli Efesini vi è un testo che, sempre in relazione a un versetto del salmo 69 ‘ascendendo al cielo ha portato con sé prigionieri, ha distribuito doni agli uomini’ (19) pone una domanda significativa: ‘ma che significa la parola ascese, se non che prima era disceso nelle parti inferiori della terra? Colui che è disceso è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli per riempire tutte le cose ((Ef 4, 8-10). In questo modo l’autore sembra collegare la discesa di Cristo nell’abisso (in mezzo ai morti), di cui parla la lettera ai Romani, con la sua ascensione al Padre, che dà inizio al compimento escatologico di ogni cosa in Dio” (11 gennaio 2989)
- inferi non stato di dannazione, ma soggiorno dei morti (sheòl ebraico, ade greco)
Gesù ha conosciuto la morte in tutto il suo orrore: separazione dell’anima dal corpo - il verbo “discese”
suggerisce consolazione e fiducia
tutti i verbi precedenti devono essere letti alla luce di questo verbo che dice abbassamento
condivisione della sorte dell’uomo fino alle regioni più lontane dalla luce e dalla vita di Dio
non c’è condizione umana non raggiunta da Cristo
“di questo gioisce il mio cuore…perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro, né lascerai che il tuo santo veda la corruzione” (salmo 16) - è disceso come salvatore
“Gesù ha conosciuto la morte come tutti gli uomini e li ha raggiunti con la sua anima nella dimora dei morti. Ma egli vi è disceso come salvatore, proclamando la buona novella agli spiriti che vi si trovavano prigionieri” (CCC, 632)
si compie nella sua pienezza il messaggio evangelico di salvezza
anche coloro che sono vissuti prima di Cristo vengono raggiunti dalla sua salvezza
davvero Cristo è l’unico salvatore del genere umano
“La discesa agli inferi è il pieno compimento dell’annuncio evangelico di salvezza. E’ la fase ultima della missione messianica di Gesù, fase condensata nel tempo ma immensamente più ampia nel suo significato reale di estensione dell’opera redentrice a tutti gli uomini di tutti i tempi e di tutti i luoghi, perché tutti coloro i quali sono salvati sono stati resi partecipi della redenzione (CCC, 634) - discesa che conosce una contropartita
Gesù è disceso per risalire in compagni di tutti gli uomini
la morte dell’uomo assume un significato nuovo: diventa passaggio e segnata dalla provvisorietà
“la verità espressa dal simbolo degli apostoli con le parole ‘discese agli inferi’, mentre contiene una riconferma della realtà della morte di Cristo, nello stesso tempo proclama l’inizio della sua glorificazione. E non solo di lui, ma di tutti coloro che per mezzo del suo sacrificio redentore sono maturati alla partecipazione della sua gloria nella felicità del regno di Dio (Giovanni Paolo II, 11 gennaio 1989)