Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Geremia:
“Il Signore me lo ha manifestato e io l’ho saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi. E io, come un agnello mansueto che viene portato al macello, non sapevo che tramavano contro di me, e dicevano: Abbattiamo l’albero nel suo pieno vigore, strappiamolo dalla terra dei viventi; nessuno ricordi più il suo nome”.
Ciò che vive il profeta e’, in qualche modo, anticipazione di ciò che vivrà Gesù. In effetti Geremia annuncia il volto del Messia Salvatore non solo con la sua parola ma anche con la sua stessa vita. Guardando Geremia si può già intravedere Gesù. Questo ci commuove. Anche perché ci ricorda che la’ dove si rinnova l’esperienza dell’Agnello immolato, ovvero di una vita che porta il peso della sofferenza, sopratutto se ingiusta, si rende presente il mistero della salvezza.
In ogni umana sofferenza, infatti, vissuta in comunione con Gesù, è nascosta una grazia che ha la forza di quell’Amore che è da Dio e che cambia il mondo.
La Madonna ci custodisca tutti.