Venerdì 28 febbraio, monsignore:
Ascoltiamo la parola del Signore dal Vangelo di san Matteo: “E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno»”. Riferendosi alla pratica del digiuno, il Signore ne sottolinea la prima e fondamentale dimensione: quella relativa alla relazione di amore con Lui. Si digiuna, anzitutto, per affermare il primato di Dio nella vita rispetto a tutto il resto. Il digiuno, pertanto, diviene un atto sponsale, con il quale diciamo a Gesù che in Lui riconosciamo il centro della nostra vita, che per Lui siamo disposti a lasciare qualunque cosa, che il Suo amore non ha eguali per noi.
La Quaresima, che è anche tempo di penitenza e digiuno, ci aiuta a riaffermare, con forza e con gioia, la nostra appartenenza di amore al Signore.